Mindfulness cos è?

La mindfulness oggi rappresenta un argomento che suscita molto interesse nella vita delle persone e nella psicologia occidentale.

Le sue origini vengono attribuite al buddismo, anche se il buddismo risale a 2600 anni fa, mentre la mindfulness è molto più antica.

Si parla di mindfulness nella religione giudaica, nella religione taoista, e nello yoga, tant’è che andando indietro di circa 4000 anni si scopre come le scritture buddiste menzioni la conoscenza della mindfulness da parte del Buddha, il quale l’avrebbe appresa da uno yogi.

Quindi come potrete intuire, la pratica della minfullness risale ad una consocenza orientale antica, che solo oggi arriva alla nostra portata, con tanti esercizi pratici ed esperienziali che possono aiutarci a capirne, non solo il significato, ma anche e soprattutto i benefici che questa pratica ha atraverso meditazioni mindfulness.

Mindfulness in italiano: essere presenti!

Mindfulness traduzione

La traduzione potrebbe essere anche consapevolezza, nel momento presente.

Mindfulness come si pratica?

Vi sono degli esercizi di meditazione mindfulness che posso praticare da solo/a?

Se questa domanda vi è suscitata dopo la lettura della prima parte dell’articolo, come in ogni articolo che scrivo vi propongo anche un’esperienza pratica, in modo che voi possiate, da soli, provare gli esercizi e possiate praticarli quotidianamente, sperimentandone il rilassamento e i benefici.

Mindfulness esercizi

Vi propongo un esercizio molto utile per sviluppare le abilità di mindfulness, come in tutte le esperienze però, devi darti delle regole che rispettino il tuo tempo, la situazione in cui ti trovi e il possibile inquinamento della stessa, quindi decidi quanto tempo dedicare a questa esperienza e cerca di essere libero da ogni situazione che possa distrarti come bambini, animali domestici e telefonate.

Trova un posto da cui sei libero da ogni distrazione e mettiti in posizione comoda, meglio seduto su una sedia e su un cuscino (va bene anche sdraiarsi ma il rischio di addormentarti è molto elevato, quindi meglio di no).

Quando sei seduto raddrizza la schiena e lascia cadere le spalle, puoi chiudere gli occhi e fissare lo sguardo su un punto.

 

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Metodo mindfulness

  • per i successivi 5 o 6 respiri concentrati sullo svuotamenteo dei tuoi polmoni
  • spingi fuori tutta l’aria e svuotali completamente
  • fermati per un secondo e poi lascia che si riempiano da soli dal basso verso l’alto
  • dopo 5 o 6 respiri lascia che il tuo respiro trovi il suo flusso e il ritmo naturale non occorre controllarlo
  • la sfida per te e per tutta la parte dell’esercizio è mantenere la concentrazione sul respiro; osservalo come se fossi un bambino curioso che si imbatte per la prima voltl in un respiro
  • mentre l’aria fluisce dentro e fuori di te, nota le differenti sensazioni che provi nel tuo corpo
  • nota cosa succede nelle tue narici
  • nota cosa succede nelle tue spalle
  • nota cosa succede nel tuo petto
  • nota cosa succede nel tuo addome
  • con apertura e curiosità segui il movimento del tuo respiro man mano che fluisce attraverso il tuo corpo
  • segui la scia di sensazioni del tuo naso, delle tue spalle, nel tuo petto e nel tuo addome
  • mentre lo fai lascia che la tua mente chiaccheri come una radio in sottofondo
  • non cercare di farla tacere: servirebbe solo a farle alzare il volume
  • lascia semplicemente che la tua mente chiaccheri e mantieni la tua attenzione sul respiro
  • di quando in quando la mente ti prenderà all’amo con un pensiero e ti porterà fuori dall’esercizio, questo è normale e naturale; accadrà di continuo.
  • quando ti rendi conto di essere stato agganciato riconoscilo con gentilezza.
  • di silenziosamente “preso” o annuisci gentilmente e concentrati nuovamente sul respiro.
  • questo aggancio si ripeterà più e più volte e ogni volta che ti sganci aumenti la tua capacità di concentrarti
  • perciò se la tua mente ti prendesse all’amo mille volte, per mille volte torna al tuo respiro.
  • man mano che l’esercizio procede le sensazioni del tuo corpo cambieranno
  • potrai notarne dei piacevoli come “rilassamento, tranquillità e pace”
  • Potrai notarne di spiacevoli come “male alla schiena, frustrazione o ansia”
  • lo scopo non cambia, permetti alle tue sensazioni di essere come sono, non importa se gradevoli o dolorose.
  • questa non è una tecnica di rilassamento e non stai cercando di rilassarti
  • se ti senti stressato, ansioso, annoiato e insofferente, va benissimo
  • lo scopo è vivere le emozioni per come sono
  • quindi se è presente un’emozione difficile, dalle silenziosamente un nome
  • di’ a te stesso “questa è noia”, “questa è frustrazione”, “questa è ansia”
  • lascia che sia presente e mantieni la tua attenzione sul respiro.
  • Continua in questo modo a osservare il respiro a riconoscere le emozioni sgradevoli, a sganciarti dai pensieri, finché termini il tempo che avevi stabilito
  • poi stiracchiati per bene, entra in contatto con il mondo che ti circonda e rivolgiti dei complimenti per esserti preso del tempo di esercitare questa preziosa abilità di vita.

Esercizio trascritto dal libro “se il mondo ti crolla addosso” imparare a veleggiare tra le onde della vita,  edizioni Erickson, Russ Harris

Mindfullness Padova

Se l’esercizio vi è piaciuto e volete approfondire sperimentando altri esercizi appartenenti al Training Autogeno vi suggerisco la lettura di questo articolo che ho scritto in merito e se vorrete approfondire vi aspetto in studio per un primo colloquio gratuito.

Training Autogeno Padova

 

 

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